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LA RETE DELLE RETI DELLE DONNE:
UN IMPULSO VERSO IL "CERVELLO COLLETTIVO"
DEL PENSIERO FEMMINILE


PROGETTO/MANIFESTO

Parte 1 - Cosa si propone, cosa è
e cosa non è la "rete delle reti femminili"

Descrizione del progetto in 4 punti


Parte 2 - Presupposti filosofici
Le nostre ragioni in 4 punti

Conclusioni
Unione, trasversalità, bene comune

Contatti e approfondimenti


PARTE 1 - COSA SI PROPONE, COSA È
E COSA NON È LA "RETE DELLE RETI FEMMINILI"

DESCRIZIONE DEL PROGETTO IN 4 PUNTI

1 • MISSION
• La Rete delle reti intende mettere a disposizione delle donne un nuovo strumento collettivo per fare rete: tra loro e con le realtà “amiche delle donne”.

• Come? Creando un contenitore web, trasversale e interattivo, volto ad accelerare il processo di formazione del "cervello collettivo" del pensiero femminile.

• Il metodo guida sarà dunque esplicitare e valorizzare i contributi di tutte, in modo di rendere più semplice entrare in relazione fra donne (singole e associazioni, oppure con enti che sostengono le donne), scambiare pensieri e sostenersi meglio le une con le altre.

• Il primo obiettivo di questo progetto è infatti valorizzare e connettere il pensiero femminile, che è ovunque in pieno risveglio, per sostenere il progresso delle donne e potenziarne l’azione positiva nel mondo.

• La sfida è anche saper estendere le proprie connessioni in modo da non limitarsi alla realtà italiana ma di “internazionalizzarsi” sempre più, stimolando lo scambio delle esperienze fra donne di tutti i paesi.


2 • COSA NON È LA RETE DELLE RETI:
• NON è un nuovo gruppo, un’associazione, un blog
• NON è un web-magazine
• NON è l’ennesimo, classico, sito femminile, per quanto complesso e articolato
• NON è un social network in alcun modo alternativo agli esistenti
• NON è un progetto in alcun modo sostenuto da sponsor di qualsivoglia natura
• NON è un progetto in alcun modo volto a sviluppi commerciali
• NON è un progetto in alcun modo politicamente connotato
• NON è una realizzazione che “rappresenta” o esprime alcun orientamento politico e tanto meno la leadership di nessuna figura in particolare, né di enti pubblici o privati, né di strutture o associazioni esistenti.

• Tutto questo dice chiaramente che nei compiti della “Rete delle reti” non rientra elaborare alcun tipo di “linea politica”, né promuovere mozioni o azioni politiche.

• Il suo scopo è semmai veicolare il pensiero culturale e politico delle donne e potenziarne l’azione, consentendo di amplificare, unire e diffondere le loro voci.


3 • COSA È LA RETE DELLE RETI:
• E' un portale delle donne, concepito su più livelli e funzioni, che intende:
1. da un lato dare il panorama più ampio possibile dell’attivismo femminile. Di ogni sito o blog, o ente o associazione, individuato si darà notizia, rimandando direttamente ai relativi link;
2. dall’altro, offrire gratuita ospitalità a tutte le utenti che desiderino creare nel portale un proprio spazio personale. Attraverso questo spazio, singole donne, oppure gruppi o associazioni, potranno esprimersi e comunicare come preferiscono, oppure semplicemente collegarsi ai propri siti o blog;
3. inoltre, sul piano dei contenuti, il portale attiverà canali tematici informativi. Il loro scopo sarà sostenere in positivo l’identità femminile nelle sue molteplici forme. Per valorizzare la storia e la creatività delle donne si metteranno a disposizione studi, ricerche o archivi storici. Si cercherà inoltre di sostenere la figura femminile attraverso una corretta analisi dell’informazione e dell’attualità;
4. infine, per favorire il confronto, l’interazione e l’aiuto reciproco, e la promozione di appelli o di vere azioni di interesse collettivo, il portale metterà a disposizione una serie di strumenti appositi, di facile utilizzo, quali:
> un “registro” delle professioniste (o delle strutture) disponibili a patrocinare cause di interesse comune; a fornire prestazioni professionali molto agevolate, al servizio di azioni in difesa delle donne, o per il progresso della condizione femminile, o promosse da donne nell’interesse di tutti;
> una serie di forum tematici su diversi argomenti, ciascuno affidato a una moderatrice di adeguata competenza;
> uno spazio dedicato, in appositi wall, in cui ciascuna abbia la possibilità di raccontare una storia o lanciare proposte;
> una sezione in cui ciascuna potrà segnalare sempre nuovi siti da collegare, da inserire in elenchi già suddivisi per tema;
> una sezione dedicata a lanciare sondaggi su specifici temi;
> una sezione dedicata al lancio di petizioni pubbliche…
Eccetera.
Tali strumenti saranno concepiti per essere il più possibile intuitivi e SEMPLICI: cioè di immediata comprensione e facile utilizzo.
Benché abbastanza complesso, il concept del portale sarà sviluppato per essere di semplice comprensione e navigazione. Sarà inoltre accessibile e commentabile da tutti senza loggarsi.


4 • DA COSA E DA CHI NASCE LA RETE DELLE RETI:
• La “rete delle reti” nasce da sé. La sua vera matrice è quel filo invisibile che, dai tempi più remoti, rappresenta l’autodifesa naturale alle mille difficoltà opposte dalle culture e dalle legislazioni patriarcali al nascere donna. E’ un banale concetto che ogni categoria umana storicamente vessata (ad esempio la popolazione nera, rispetto ai bianchi), conosce e comprende benissimo. Grazie alla disponibilità di internet, la rete globale femminile è da tempo in formazione, come una corrente che già attraversa il web in mille embrioni.

• L’idea e il progetto di questa azione in particolare nascono per iniziativa di alcune donne al di fuori di qualunque struttura organizzata:
> donne legate fra loro esclusivamente da una discussione spontanea, aperta e totalmente orizzontale;
> donne che, mettendo del tutto gratuitamente a disposizione il proprio lavoro, hanno deciso di tradurre un’idea in un’azione concreta da mettere liberamente e gratuitamente a disposizione di tutte (e di tutti).

• Questa rete è una casa. Chi l’ha ideata si prende l’incarico di progettarne la struttura: ma chi la farà davvero sarà chi la renderà viva decidendo di abitarla.

• Cosa significa aderire a questa rete? Aderire significa solo apprezzarne l’idea e, dunque, nel sostenerla. E come? Facendola conoscere, parlandone nei propri blog, inviando idee o contributi, accettandone l’ospitalità, occupandovi degli spazi attivi.

• Chi vogliamo ospitare? Tutte. Non importa chi intende “sostenerla” o no.
Il senso di una simile rete è di voler valorizzare tutte, e i contributi di tutte, anche di quelle che non aderiscono: citando tutte, rimandando a tutte, cercando di non escludere nessuna.

• Chi non vogliamo ospitare? Resta categoricamente esclusa solo qualunque proposta che, nascondendosi sotto l’etichetta di “donne”, dovesse tentare di veicolare visioni razziste, misogine o autoritarie.


PARTE 2 - PRESUPPOSTI FILOSOFICI
LE NOSTRE RAGIONI IN 4 PUNTI

1 • COME LE DONNE SONO USATE CONTRO IL BENE COMUNE, E PERCHÉ
• Il tema più cruciale su cui ci preme porre l’attenzione, in rapporto al progetto di un vero progresso, è che le donne sono usate da sempre come arma di massa contro il bene comune.

• E’ un fatto ovvio, eppure appare ai più un argomento bizzarro, e infatti è sistematicamente trascurato. Ma perché?

• A quanto pare è platealmente sottovalutato, anche dai più sinceri “amici delle donne”. E la ragione di questo deve stare in una profondissima rimozione, in gran parte inconscia; che però obbedisce alle esigenze di chi ha ottime ragioni per non volere che se ne parli.

• E’ invece qualcosa su cui tutti dobbiamo smettere di sorvolare, in quanto ha un diretto rapporto con il progetto di un vero riscatto femminile, e planetario.

• E allora proviamo a guardare bene il perché, spregiudicatamente e onestamente.

• Se guardiamo per un momento le cose dall’alto, ci rendiamo conto che, al di là delle rivalità che contrappongono le lobby di potere (politico ed economico), esiste una collaborazione trasversale che riunisce sempre i grandi contendenti in tregue e accordi di interesse reciproco. E scopriamo che, anche in questo caso, (come nel nostro), la trasversalità è centrale: costituisce la base stessa del successo del patto fra molti centri di potere contro gli interessi delle popolazioni.
a. Le RIVALITÀ si esprimono in rapporti tesi, o aperti conflitti (fra Governi e figure politiche, o fra imperi commerciali ed economici), nelle contrapposizioni fra ideologie o religioni, e in vere e proprie guerre.
b. Le TREGUE si esprimono al livello del business che (proprio attraverso catastrofi, epidemie, abusi, saccheggi e guerre), porta alla spartizione di immensi profitti.


• Il “bene comune”, che dovrebbe essere l’obiettivo di tutti, è ovunque la promessa della politica e l’impegno assunto da tutti i Governi. Eppure, nella realtà, è una promessa (quasi) immancabilmente tradita e il valore più universalmente calpestato.

• Ma come mai?

• Se guardiamo da vicino, scopriamo che questo non è frutto (solo) di incapacità o di fallimenti. Discende piuttosto da una strategia voluta, attenta e competente: quella che privatizza (a vantaggio di pochi) privilegi e profitti, e socializza le perdite e le catastrofi (a danno di tutti).

• In questo quadro, il “bene comune” è un pericoloso intralcio. Infatti, essendo sinonimo di trasparenza, partecipazione sociale, democrazia, equità, si frappone diametralmente a questo consolidato sistema e al successo dei suoi affari.

• Da sempre questo meccanismo, del business privato ai danni della comunità, predomina nel mondo, eternamente replicato da un'ingiustizia sociale che si fonda su sistemi iniqui, affari sporchi, poteri mafiosi, informazione non veritiera, propagande e dittature.
Bene: è ora di capire che lo strumento che più sostiene tutto questo insieme è, ovunque e da sempre, l’antagonismo fra i sessi.

• Guardiamo infatti bene come stanno le cose:
> sul piano culturale, l’antagonismo fra uomo e donna, che attraversa tutte le culture, è alimentato eternamente dalla misoginia;
> questa viene nutrita da retaggi tramandati ma anche da una vera istigazione occulta e costante all’oltraggio del femminile, alla paura e alla diffidenza verso le donne; il che, a sua volta, crea rancore femminile contro il “maschile”;
> sul piano pratico, poi, il conflitto fra i sessi viene efficacemente sostenuto da 3 fenomeni sociali estremamente diffusi, imposti per cultura o per legge:
1. la negazione dei diritti femminili
2. l’esclusione delle donne dalle posizioni decisionali
3. la violenza di genere nelle sue infinite forme.
Tutto questo è casuale? E’ ineluttabile? E’ un’innata disposizione dell’anima umana?

• No, proprio per niente.

• Il sessismo (e la violenza sessista che ne deriva) non è un fatto privato e tanto meno istintivo. E’ invece una distorsione attentamente fomentata in quanto è la più potente arma che esista contro la Democrazia.

• Basta voler vedere, per constatare che la supremazia sessuale (offerta al maschio dalle società patriarcali) è lo strumento con cui i Governi tengono a bada la parte maschile dei popoli gettandole in pasto una contropartita: noi, le donne.

• Una sotto-umanità su cui essere sovrano, ai più diversi livelli, per non essere efficace come oppositore. Padrone in casa propria.

• A casa sua ogni uomo, anche il più miserabile, è Re. Che tentazione irresistibile... E se ottiene questo regno privato, che gli importa della democrazia? che gli importa di dove va il mondo, verso che burroni sta precipitando?

• Non sottovalutiamo il potere di questo schema mentale incoraggiato in mille modi e profondamente radicato anche a livello inconscio.

• Non facciamoci distrarre dalle conquiste che, solo negli ultimi decenni, in molti Paesi lo hanno intaccato, e hanno condotto a parità legislative.

• Guardiamo la visione di insieme tenendo ben ferma l’attenzione sul punto precedente: perché ogni sforzo, ogni progresso, fuori da quel quadro più ampio, sarà sempre frenato, soggetto a una grave dispersione e fatalmente destinato a regredire.


2 • PERCHÉ LA PARITÀ DI GENERE È UN INTERESSE PRIMARIO ANCHE MASCHILE
• Solo comprendere la centralità del rapporto fra i sessi nel suo vero significato può chiarire come le donne siano usate contro il bene comune.

• Ma di conseguenza si prende atto che solo una vera parità potrà disarmare l’autoritarismo e le dittature, garantendo anche agli uomini più prospettive e una vita migliore.

• E infine l’attenta considerazione di questo punto cruciale farà comprendere agli uomini sani quanto i nostri obiettivi siano, direttamente, anche nel loro stesso interesse.

• Ma è importante per tutti, uomini e donne, capire quanto la parità sessuale, il progresso della condizione femminile, l’amicizia e il rispetto fra i sessi siano condizioni obbligate per la liberazione di tutti.

• La capacità di essere “trasversali” diviene dunque qualcosa che mette in primo piano la solidarietà di genere, ma anche la capacità di accogliere, con gratitudine, il lavoro dei tanti uomini che già aderiscono a questa visione e sanno realmente sostenere le donne.

• Da parte delle donne, trasversalità è anche comprendere tutto quanto sopra e dunque aderire a un progetto:
1. contro ogni sessismo
2. per la valorizzazione femminile e i diritti delle donne
sapendo che farlo è per noi donne, certo; ma è anche per il bene comune.


3 • LA COSTRUZIONE DEL CERVELLO COLLETTIVO
• Abbiamo detto che con questa “rete delle reti” intendiamo creare connessioni capaci di dare un impulso allo sviluppo del “cervello collettivo” del pensiero femminile.

• Ma cos’è un “cervello collettivo”? L’ambizioso scopo di una simile connessione si può paragonare ai progressi (filosofici, culturali e neuronali) che un qualunque cervello umano ottiene:
    1. applicandosi all'introspezione di sè e all'osservazione del mondo esterno,
    2. sviluppando relazioni e facendo esperienze,
    3. studiando, maturando competenze, elaborando una visione del mondo,
    4. esercitando la propria memoria,
    5. analizzando problemi e cercando soluzioni, in qualunque ambito.

• L’attivazione di queste funzioni attiva le connessioni neuronali che consentono di agire tramite il pensiero e i movimenti. E’ la creazione di tali connessioni, e l’espansione esponenziale della loro rete, che esprime ed aumenta l’efficienza del cervello stesso.

• Tanto più queste attività si sviluppano in relazione con gli altri e con il mondo, e tanto più si attivano anche i “neuroni specchio” che sono all’origine dell’empatia, e dunque della capacità di essere solidali e di cercare soluzioni per il bene comune.

• A livello globale, non è diverso. L’umanità intera è un solo organismo, dotato di un inconscio collettivo; un’entità che dovrebbe prendere coscienza della propria unità e comportarsi come tale.

• Ma oggi, grazie alle attuali tecnologie, essa dispone anche di un vero e proprio cervello globale, artificiale, in via di formazione e in rapida crescita. A questo cervello collettivo che, grazie alla disponibilità di internet, sta crescendo esponenzialmente, si applica il medesimo processo descritto per il cervello umano.

• Il concetto è sinteticamente e chiaramente espresso da questo breve video dal titolo "come stiamo creando il cervello collettivo":

filmato


• Compreso tutto questo, risulta chiaro che il carattere che assumerà questo organismo di pensiero, e dunque le direzioni che prenderà il nostro Pianeta, dipendono dal contributo di ciascuno di noi.


4 • IL CERVELLO COLLETTIVO DELLE DONNE
• Come lo è l’umanità nel suo complesso, anche ogni grande categoria umana si può considerare una sorta di “organismo a sé”, che nel cervello più ampio dell’intera umanità crea il proprio cervello collettivo, influenzando lo sviluppo dell’insieme.

• A questo processo, noi riteniamo di vitale importanza che le donne diano il loro contributo più intenso. Questo potrà accadere, tanto più e meglio, quanto più si riuscirà a dare corpo e sostanza consapevole a un pensiero collettivo femminile.

• Per questo vogliamo dare vita a una “rete delle reti” che ci interconnetta ancora di più, tutte, che possa rendere infinitamente più efficaci gli sforzi di ciascuna. Una rete orizzontale, naturalmente; da quando in qua le reti son fatte a piramide? Il più possibile elastica, flessibile, ondivaga, creativa.

• Un cervello pensante, di cui ognuna di noi è un prezioso neurone.

• Ma del quale fa parte, in qualche modo, anche ogni uomo che saprà apportare agli sforzi delle donne un contributo solidale. Il “femminino”, infatti, lungi dall’essere una prerogativa esclusivamente femminile, è presente e attivo in diversa misura anche in ogni persona di sesso maschile. Così come è vero il contrario.


CONCLUSIONI
UNIONE, TRASVERSALITÀ, BENE COMUNE

• La nostra è evidentemente un’alleanza di genere: che respinge il maschilismo ma certamente non si oppone al genere maschile. Fa piuttosto appello a tutte le risorse del genere femminile per dare il proprio apporto di cambiamento a un’evoluzione positiva.

• Il cambiamento che vogliamo deve riguardare noi, le donne, perché migliori la nostra condizione nel mondo, e la relazione stessa che ciascuna di noi ha col proprio femminile, e dunque anche con l’altro sesso.

• E’ nostra assoluta certezza che questo progresso implichi, in modo diretto e immediato, anche un miglioramento per il mondo e per l’intera umanità. Ecco perché riteniamo, fra i nostri compiti più urgenti, capire (e far capire) che i diritti delle donne sostengono concretamente:

• da un lato, la DEMOCRAZIA contro le dittature,
• dall’altro, la SOSTENIBILITA’ contro la distruzione ambientale.


• Riteniamo infine centrali il tema della trasversalità come ricchezza, e quello dell’etica che deve stare alla base delle nostre azioni.

• Le donne sono la metà dell’intera umanità, esseri di tutte le tipologie, condizioni e convinzioni. E’ dunque evidente che in un movimento “delle donne” la trasversalità sia un fatto ineludibile. Il che può apparire come un ostacolo che rende velleitaria la solidarietà di genere stessa.

• Bene: invece noi lo riteniamo un fattore dirompente, che può divenire la nostra arma più preziosa. Ma perché questo avvenga è necessario superare, una volta per tutte, la mentalità delle “etichette”, con il preistorico ricorso ai linguaggi della politica ammuffita, così come a categorie ormai vuote come “destra” e “sinistra”.
 
• E’ ora di capire che tutti questi concetti ormai svuotati sono trappole. Blocchi mentali. Basta: è necessario definire nuovi riferimenti e strumenti.

• Non ci illudiamo certo che possano sparire gli schieramenti.. ma siamo determinate a cercare “spartiacque” diversi, al di là di schemi e ideologie ormai decomposti: qualcosa che metta sul piatto la comprensione che l’umanità è un solo organismo e che ogni soluzione specifica, o individuale, va studiata nel quadro più ampio del bene comune.

• Non tutte le donne la pensano allo stesso modo; ma guardiamo con fiducia all’impronta potente che, al movimento delle donne, saprà dare quella maggioranza a cui sta a cuore il bene comune; a quelle che anche per questo si battono seriamente per i propri diritti.

• E' con questa filosofia che, nel rispetto delle diverse visioni, pensiamo che la nostra rete debba comprendere, e cercare di valorizzare, tutte, e i contributi di tutte.

• Escludendo categoricamente solo le false proposte. Quali? quelle che celano presupposti autoritaristici e misogini (2 cose che vanno sempre insieme).


Un grande grazie! Da tutte noi: che siamo voi.
 La Rete delle reti


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